Contemporary artist
Etiam Minimum, Infinite Maximum
"Anche il piccolo è infinitamente grande"
Questa formula latina diventa la chiave per ripensare il rapporto dell’uomo con il microscopico, l’invisibile, l’apparente insignificante. In un mondo orientato alla misura, allo spettacolo e al controllo, essa ci ricorda che la vera importanza può essere nascosta nelle piccole forme.
Gli insetti sono tra gli esseri più antichi della Terra. La loro storia evolutiva si estende per centinaia di milioni di anni e, in tutto questo tempo, non si sono semplicemente adattati, ma sono diventati partecipanti indispensabili del complesso sistema biologico del pianeta. Nonostante la loro scala microscopica, sostengono interi ecosistemi.
Come gli archeologi estraggono dai strati della terra frammenti di civiltà scomparse, artista raccolga «frammenti» — immagini e forme che in ogni momento possono scomparire.
Attraverso l’immagine degli insetti, si rivolge alla memoria: personale, culturale, biologica. Il linguaggio visivo dell’opera si basa su forti contrasti tattili e visivi. La superficie lucida del corpo dell’insetto si distingue nettamente dallo sfondo opaco e testurizzato, creato utilizzando vera lava vulcanica raccolta dai pendii del vulcano Etna.
Questa non è solo una scelta estetica, ma una consapevole integrazione della materia geologica — portatrice di tempo, catastrofi e trasformazioni. E' possiede anche una dimensione metaforica: testimonianza della forza della natura, con la quale l’uomo è in conflitto — una forza destinata, forse, a sopravvivere all’essere umano.
E' un tentativo di fissare ciò che sfugge. Trasformare il vulnerabile in monumento. Fare in modo che il piccolo diventi eterno.